...le pietre parlanti di Sicilia... Centuripe

...le pietre parlanti di Sicilia... Centuripe

L’Istituto Comprensivo “Lombardo Radice – Virgilio” di Paternò, è un’istituzione scolastica di recente formazione, nata dalla fusione del Circolo Didattico “Lombardo Radice” con la Scuola Media Statale “Virgilio” di Paternò. Già da diversi anni, negli specifici ordini e gradi di scuola per l’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, svolge un’intensa attività di studio e ricerca finalizzate a migliorare consapevolezza e partecipazione nelle comunità insediate nel territorio siciliano, delle grandiose risorse di cui dispone tutta l’area insulare. Tali risorse, intese nel significato etimologico del termine latino - “resurgĕre” - risorgere, hanno rappresentato, in tempi più o meno recenti, movente di benessere culturale ed economico, nonché impronta di importanti civiltà in evoluzione che ne identificano tanto le radici quanto i caratteri sociologici, le consuetudini ed i costumi delle svariate popolazioni insediate.

Quest’anno, grazie al prezioso contributo organizzativo della prof.ssa Agata Oddo, appassionata centuripina docente della nostra Istituzione scolastica, ed alla collaborazione di Enti Locali, associazioni culturali e professionisti del luogo, il focus della scuola, con oltre 150 alunni delle prime classi di secondaria di primo grado, è rivolto ai caratteri fisici ed antropici della città e del territorio di:

Centuripe - (Greco: Κεντόριπα - Kentoripa – Latino: Centum Rupes – Siciliano: Centorbi)

Ogni angolo di questa città e di questo territorio è in grado di offrire dettagli, sfumature, sfaccettature, scorci panoramici davvero incredibili, che meritano assolutamente di essere visti, contemplati, ed apprezzati in ogni forma, anche attraverso nuove proposte di sviluppo ed elaborazioni artistiche.

La scolaresca capitanata dal DS Luciano Maria Sambataro, è stata accolta dal Sindaco della città dott. Salvatore La Spina, già dipendente della sala stampa degli Uffizi di Firenze, e dal Presidente della Pro Loco di Centuripe dott. Antonio Maita, nella sede del Museo Archeologico Regionale di Centuripe, dove ha avuto inizio un percorso studio magistralmente introdotto dal Sindaco che, con approfondita conoscenza e con la passione che lo contraddistingue, è riuscito a coinvolgere i ragazzi della nostra scuola in un entusiasmante, sacro pellegrinaggio storico. Non un banale tuffo in una storia didascalica, non un’erudita elencazione di reperti ritrovati qua e là da illustri studiosi o da miserabili tombaroli, non di quelle storie che spesso, troppo spesso, anziché stuzzicare curiosità e meraviglia provocano nei ragazzi una noia mortale che li allontana e li rende refrattari a qualunque tipo di energia proveniente da coordinate cronologicamente distanti. A Centuripe, con la voce di Salvatore La Spina e delle giovani guide Alice Scornavacche e Alessandra Chiechio, parlano le pietre. Raccontano a tutti la loro e l’altrui storia, parlano di uomini, di gioie come di dolori, ci presentano amanti e carezze ricevute, come amici e nemici ai medesimi onori, senza giudizio, senza esaltazione. A Centuripe le pietre accompagnano cairologicamente i passi dei nostri allievi per le vie della città, presentano i nostri giovani alla cittadinanza gioiosa, accogliente e coinvolgente. Le stesse millenarie pietre ben felici di essere calpestate non da leggeri e sfuggenti passi turistici, ma da nuovi giovani centuripini. Immagini e volti mai visti prima ci affiancano come amici d’infanzia, il miracolo delle “pietre parlanti” si compie ancora una volta, Centuripe guadagna qualche centinaio di nuovi figli rinnovando generosamente la nostra identità.

A conclusione di un giorno intensamente vissuto col fervore dell’adolescente, si torna indietro felici ed inquieti. Felici di aver ampliato la nostra casa a nuove stanze, inquieti perché le nostre pietre, divenute di colpo mille specchi, inesorabilmente riflettono non solo tanta sicilianità ma anche tantissima sicilitudine. Ci preoccupa il loro canto, e con esso ciò che avranno da cantare di noi e del nostro tempo, le nostre pietre. Da oggi si custodisce gelosamente non un ricordo, ma la memoria dell’antico“passo siciliano”, contraddistinto nei tempi dall’incedere sempre “’ntra scuru e lustru”, potente espressione in lingua siciliana intraducibile in altra lingua, che solo il canto delle pietre riesce a trasmettere all’orecchio del fanciullo, piccolo o grande che sia. È certo che la nostra Istituzione scolastica ripercorrerà negli anni questa esperienza con nuove prime classi, per queste pietre, e altre.

Allegati

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